Brillante pièce teatrale di Derek Benfield che
ruota attorno ad una serie infinita di equivoci, bugie, scambi
di persona e tanta ipocrisia che ricadrà, miseramente. sui
protagonisti. Tutto il testo è segnato dallo humor
tipicamente anglossassone; una comicità sottile, talvolta
latente che privilegia il sorriso alla facile risata della
battuta grossolana o pepata.
Trama: tutto ha inizio sull'autobus n.ro 49. E'
li che Phil, incorreggibile latin lover, incontra e si innamora
perdutamente di Julie.
George, amico fraterno di Phil, sembra non dare
molto peso a questa ennesima infatuazione sino a quando non
scopre che l'adorabile e tenera Julie è una ragazza che avrà si
e no la metà degli anni di Phil e che l'intenzione di quest'ultimo
sciagurato è quella di divorziare dalla moglie Maggie pittrice
per diletto e raffinatissima padrona di casa, per convolare a
nuove nozze con la nuova conquista e trasferirsi immediatamente
nell'adiacente appartamento.
A questo punto il problema è: come dire tutto ciò
a Maggie? E' qui che entra in scena la capacità di persuasione
di Phil che farà leva sul sentimento di amicizia che lega lui e
Gerorge portandolo in un vortice di falsità equivoci, situazioni
impreviste ed arrivi imprevedibili: pompieri, amanti, ex amanti
..... Il finale? Naturalmente è a sorpresa e servito in
tavola da una "impeccabile" sig.ra Puffet.
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